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Immagine del redattoreP-Concrete

BLEEDING O ESSUDAZIONE DEL CALCESTRUZZO

” Hei ma sta sudando!”

” Eppure non è così caldo....ma scusa chi è che suda?”

“Bè....il calcestruzzo”


Il c….calcestruzzo, suda? Ebbene sì e suda…”acqua”. Questo fenomeno accade quando gli aggregati tendono a “sedersi sul fondo” (occhio! La segregazione sta bussando alla porta!) e l’acqua libera trova così facilmente la sua via verso la superficie (minor massa volumica degli altri elementi componenti la miscela)….tutto normale quindi? Bè, diciamo che è piuttosto comune vedere questo fenomeno nei cantieri ma il fatto che sia comune non lo rende per nulla normale e tantomeno innocuo.



Prima di tutto, questo fenomeno è in effetti quello che sembra, cioè un eccesso d’acqua…quindi attenzione al vero valore del rapporto a/c con conseguente minori valori di resistenza a compressione. Troppa acqua inoltre, come noto, porta in “dote” segregazione e fenomeni di fessurazione precoce. L’acqua di risalita (acqua di bleeding o acqua di essudazione) crea inoltre microcanali che incrementano esponenzialmente la permeabilità del calcestruzzo e abbattono contestualmente la sua durabilità con conseguente decadimento precoce del conglomerato. Trattandosi di acqua libera (acqua che non è servita all’idratazione del cemento), quest’ultima formerà un velo attorno alla superficie degli aggregati ed anche alle barre di armatura. Questo fenomeno riduce quindi il legame fra la pasta di cemento e gli aggregati/armature metalliche.


Un altro serio problema è in relazione con i calcestruzzi per pavimentazioni industriali. Non solo il bleeding/essudazione (come detto, chiara dimostrazione di eccesso d’acqua) porterà inevitabilmente ad un allungamento dei tempi di presa e indurimento, ma si creeranno con facilità vere e proprie “pozzanghere”, ben visibili in superficie, tali pozzanghere indicano un leggero dislivello nella planarità del pavimento, così l’indurente a base di quarzo et simila (laddove usato) non avrà uno spessore omogeneo, inoltre entrando in contatto con l’acqua e non con il calcestruzzo fresco, praticamente non avrà alcuna utilità in quell’area, in quanto sicuramente tenderà a distaccarsi o delaminarsi dal fondo in calcestruzzo.


E che dire dei calcestruzzi pompati in presenza di bleeding/essudazione? Sarà molto più facile avere problemi di blocking o “intoppamento” nella tubazione a motivo di calcestruzzo con forte tendenza alla segregazione, inoltre “in situ” il calcestruzzo sarà necessariamente poco omogeneo (questo sia nel caso dell’uso di pompa o meno).


Quindi il bleeding/essudazione deve necessariamente essere evitato, ed è davvero possibile? Bè, sì è possibile evitarlo ma…non è sempre consigliabile. Una piccola percentuale di bleeding può mettere il calcestruzzo in condizione di non ritirare troppo velocemente (ritiro plastico, si veda post correlato) soprattutto quando la superficie è esposta all’irraggiamento solare e al vento , quindi quando parliamo di strutture orizzontali una piccola percentuale di bleeding può essere un buon alleato.


Ma quanto è “una piccola percentuale”? Si potrebbe affermare che la percentuale di acqua evaporata dovrebbe essere uguale alla percentuale di acqua di bleeding….ok….un po’ empirico lo so, la verità è che ci vuole una buona dose di esperienza sul campo e tanta pratica per riconoscere il bleeding “sano” e a meno che non abbiate un tecnico di fiducia con tale esperienza che vi guidi attraverso tutto il processo, sarete costretti a fidarvi del vostro capocantiere, fino a prova contraria naturalmente.


C’è qualcos’altro che può essere fatto oltre a ridurre il rapporto a/c per contenere il fenomeno di bleeding/essudazione? Normalmente, oltre ad un buono studio di miscela, l’uso di filler e/o una certa percentuale di aria aggiunta (per mezzo di additivi aeranti) contribuiscono efficacemente in questa direzione. In cantiere controllate sempre che non sia presente acqua sul sedime di getto perché questa, inevitabilmente, affiorerà in superficie risalendo attraverso il calcestruzzo e generando bleeding/essudazione non da acqua in eccesso nella miscela ma da acqua presente sulla superficie di getto. Non va mai dimenticato poi di miscelare adeguatamente il calcestruzzo prima di ogni getto e…sì, lo so, è banale, ma lo devo proprio scrivere: NON AGGIUNGETE MAI ACQUA NEL CALCESTRUZZO!!!!

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