‘Sto posto fa proprio schifo! Per fortuna che domani si getta così copriamo tutto!.....Davvero?!
Bè, spesso queste sono solo parole non dette eppure i fatti si sa, spesso, vanno oltre l’immaginazione. Qualcuno ha bevuto una lattina di birra (….scusate….una “cola”…l’alcool è proibito nei cantieri!!) e getta la lattina vuota dentro la cassaforma, gli scarti di lavorazione dei lavori di carpenteria non vengono eliminati, un po’ di polistirolo è andato rotto o in briciole e tutte queste parti sono sparse in giro mosse dal vento, il sedime del getto è allagato a seguito di un acquazzone, ma il getto si fa lo stesso in quelle condizioni….questa lista potrebbe continuare all’infinito.
Il fatto è che troppo spesso nessuno dà l’adeguata importanza ad una pulizia accurata prima delle operazioni di getto. Ma cosa si rischia nell’avere quest’attitudine?
Prima di tutto, ci si aspetta che il calcestruzzo che sarà gettato aderisca bene alla superficie su cui verrà gettato così da divenire solidale con essa. Ma questo, ovviamente sarà impossibile se del materiale si frappone fra la superficie ospitante e il calcestruzzo. In altre parole, fra la vecchia struttura o comunque la superficie ospitante e il calcestruzzo gettato in opera si formerà un cosiddetto “giunto freddo” tale per cui la collaborazione fra i due corpi verrà ridotta drasticamente. Nello scenario più favorevole possibile si origineranno dei vuoti che indeboliranno le giunzioni e diventeranno facili vie d’accesso agli agenti aggressivi direttamente al cuore delle strutture influendo negativamente sulla loro durabilità.
Piuttosto spesso sul sedime di getto delle pavimentazioni industriale si trovano residui di polistirolo. Questo avviene perché operazioni sul solaio di copertura (spesso alleggerito con polistirolo) vengono eseguite in tempistiche che non tengono conto del getto del pavimento in calcestruzzo. Ovviamente il polistirolo eliminato dal solaio cade proprio sul sedime di getto, quando magari le armature metalliche sono già state posizionate.
Le piccole “perle” di polistirolo sono parecchio difficili da rimuovere, ed è proprio per questa ragione che spesso vengono … lasciate dove sono. Certo, la loro presenza nel calcestruzzo non può esattamente definirsi “inquinante”, ma comunque …. Essendo particolarmente leggere tenderanno ad affiorare in superficie. Forse questo è un falso problema quando si getta una platea di fondazione o un solaio, ma che dire di quando succede in un pavimento industriale?
Ultimo ma non per importanza: gettare calcestruzzo su superfici allagate. Quest’ operazione è purtroppo abbastanza comune specialmente durante la stagione piovosa. Va ricordato, però, che quando l’acqua entra in contatto con il calcestruzzo fresco, quest’ultimo immediatamente perde alcune delle sue caratteristiche (si veda anche il mio post “La lavorbilità del calcestruzzo” con particolare riferimento ad alcuni aspetti legati alla “seconda motivazione”) peggiorandone irrimediabilmente le prestazioni.
Quindi cosa si deve fare? Per ottenere una migliore collaborazione fra la vecchia struttura (o la superficie ospitante) e la nuova è senz’altro utile stendere un velo di primer adesivo specifico per calcestruzzo e, ovviamente, questo implica che prima di tutto la superficie ospitante sia stata spazzata adeguatamente.
Eh già … la cara vecchia scopa o ramazza di cantiere! C’è qualcuno che ancora la usa nei suoi cantieri?
Per favore … FATELO! Se poi c’è del polistirolo residuo magari è una buona idea usare un aspirapolvere industriale e in caso di acqua sul sedime di getto (a seconda di quanta ce n’è … ovviamente) una ramazza di cantiere può bastare mentre in altri casi una pompa risulta essere l’unica opzione. (In realtà, in alcune zone del mondo la classica ramazza di cantiere è addirittura bandita … ma come rimpiazzo, che funziona decisamente meglio, vengono usati aspirapolveri industriali).
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