Dai che è facile! Prendi il cono, lo riempi col calcestruzzo e poi lo sollevi….sbrigati che abbiamo cose più importanti da fare!....cronache di un giorno qualunque in cantiere.
Abbiamo già discusso dell’importanza della corretta consistenza o lavorabilità del calcestruzzo (si veda il post “La consistenza o lavorabilità del calcestruzzo”), ma…come si misura? Il metodo maggiormente usato è quello del cono di Abrams o slump test. Facile? Bè il mio primo capo diceva sempre: “Non ci sono cose facili o difficili, solo cose che sai o non sai fare”. Cominciamo quindi elencando di cosa abbiamo bisogno:
Un cono di Abrams completo è composto da un cono (ma dai, davvero???), un piatto, un pestello, un metro, preferibilmente un imbuto ed una sessola.
Vediamo ora la procedura in 10 passi:
Lavare tutto l’equipaggiamento così che il calcestruzzo non faccia “grip”
Posizionare il piatto su una superficie perfettamente orizzontale e piana al livello dei piedi
Mettere il cono sul piatto. Il cono ha due alette alla base che l’operatore dovrà premere con i suoi piedi con vigore durante tutta l’operazione
Cominciare a riempire il cono tenendolo solidamente in posizione con i piedi. Dev’essere riempito in tre strati pressoché simili
Compattare ogni livello con il pestello con 25 colpi con andamento a spirale facendo attenzione di non compattare anche il livello sottostante già compattato
Assicurarsi che il cono sia completamente pieno fino al livello, né di più né di meno
Mentre il cono è mantenuto in posizione con i piedi, vanno afferrate le maniglie così da poter spingere con forza il cono e liberare i piedi mantenendo il cono in posizione senza muoverlo
Una volta tolti i piedi (il cono è ancora “fisso” sul piatto grazie alla spinta delle mani sulle maniglie) sollevare delicatamente il cono senza scossoni o vibrazioni in un tempo compreso fra i 5 e i 10 secondi
Posizionare il cono vicino alla massa di calcestruzzo e con l’aiuto del pestello e del metro misurare il punto più alto (con tolleranza ± 1 cm.)
Lavare accuratamente tutto l’equipaggiamento
10 errori comuni:
Evitare di lavare l’attrezzatura prima del test. La superficie interna del cono in contatto col calcestruzzo sarà troppo asciutta compromettendo la reologia del calcestruzzo ed invalidando il test
Posizionare il piatto su una superficie sporca, scabra, fuori livello. Questo causerebbe movimenti durante la prova invalidando il test
Non spingere sufficientemente con i piedi sulle alette del cono. Il calcestruzzo uscirebbe dalla base del cono invalidando il test
Riempire il cono in più o meno di tre strati. Metodo irregolare, test irregolare
Non compattare i livelli nel modo sopradescritto. Metodo irregolare, test irregolare
Riempire troppo o troppo poco il cono. La misurazione dell’abbassamento non sarà realistica, test invalidato
Muovere i piedi prima di avere una salda presa sulle maniglie spingendo quindi il cono con forza. Il cono si muoverà, il calcestruzzo fuoriuscirà e il test sarà invalidato
Muovere il conto mentre lo si solleva. Il calcestruzzo riceverà “maggior compattazione” e l’abbasamento risulterà leggermente maggiore. Il test è compromesso
Sollevare il cono in meno di 5 o più di 10 secondi. Si modifica la reologia del calcestruzzo invalidando il risultato del test
Cattivo lavaggio dell’attrezzatura o addirittura mancato lavaggio della stessa. La superficie in contatto col calcestruzzo diventerà scabra compromettendo la reologia del calcestruzzo nei test successivi invalidandone il risultato.
Tutti quanti in cantiere, se adeguatamente istruiti, possono farlo. Ma per favore, date questa responsabilità solo a persone davvero fidate, è un compito serio. Per maggiori dettagli sulle conseguenze dell’uso di calcestruzzi con consistenza errata leggete il mio post “La consistenza o lavorabilità del calcestruzzo”.
Questo test è il più usato e quello a cui dovrete fare riferimento quando desiderate verificare che la consistenza dichiarata dal produttore corrisponda con quella del calcestruzzo consegnato, sempre che non abbiate pattuito col produttore differenti metodi di controllo.
Ci sono in effetti svariati altri sistemi volti a misurare la consistenza del calcestruzzo, ma in questo post voglio solo accennare brevemente qualcosa relativamente al test della tavola a scosse.
Il test della tavola a scosse misura lo spandimento di un campione di calcestruzzo sottoposto a scosse (movimentazione).
L’equipaggiamento consiste di un piatto, normalmente in legno, da 700 mm in due corpi incernierati aventi la superficie rivestita in metallo. Da un lato le cerniere tengono uniti i due corpi, mentre dall’altro è presente una maniglia e un fermo posto a 40 mm. che consente di sollevare il piatto superiore fino all’altezza stabilita. Il cono che si usa è leggermente più piccolo di quello usato nello slump test.
L’esecuzione del test prevede che il cono venga posizionato al centro del piatto e riempito in due strati costipati con l’apposito pestello. Si esegue poi il sollevamento del cono, dopodiché la parte superiore del piatto viene sollevata con la maniglia fino al fermo posto a 40 mm e lasciata quindi cadere ripetendo questa operazione 15 volte. Lo spandimento orizzontale del calcestruzzo viene quindi misurato nei due assi e il valore medio sarà il valore di riferimento.
L’obiettivo del test è valutare l’attitudine del calcestruzzo fresco a costiparsi sotto l’azione di vibrazione ed è un tipo di test specialmente consigliabile in caso di calcestruzzi fluidi e superfluidi.
Le classi di consistenza per questo specifico test sono elencate nella seguente tabella:
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